Il nostro gruppo politico si è da sempre fatto portavoce sul fronte antimafia ed ha facilitato ogni azione simbolica o aggregativa per combattere il malaffare con l’antimafia sociale.
Significativi ad esempio in Consiglio Comunale gli interventi per dare eco alle osservazioni che la DIA ha descritto nelle sue relazioni semestrali sul nostro Comune, tenendo alte le antenne sulle vulnerabilità del territorio.
Nel 2020 siamo stati l’unica voce istituzionale ad esprimere solidarità al giornalista Rino Giacalone quando con una sentenza bavaglio è stato condannato a risarcire la famiglia Agate per un articolo all’indomani della morte del boss Mariano. Il Consigliere Casale intervenne con il seguente intervento “In un territorio permeabile alla criminalità organizzata come il nostro, e la cronaca di questi giorni ne da anche conferma , è facile che il clamore mediatico che viene portato avanti semplicemente da alcuni spot lanciati sui social network, crei un po’ di confusione, anche tra chi in questa nostra realtà riveste la parte del buono, sul caso del dottore Giacalone che è un giornalista impegnato in prima fila nel raccontare le cronache della mafia, delle storture che avvengono nella nostra Terra, e il boss Mariano Agate che ha legato a questa città soltanto delle etichette negative e che con qualsiasi appellativo lo si voglia di descrivere resterà sempre nella memoria collettiva come un mafioso”. Queste parole non ebbero molto eco in aula ma furono riprese dalla Stampa locale. (vedi link)
Ma la cosa più significativa è stata sollecitare prima con una mozione e poi con azioni dirette un momento di ricordo per celebrare il trentennale del fallito attentato al Commissario Rino Germanà, avvenuto per mano di Matteo Messina Denaro, Leoluca Bagarella e Giuseppe Graviano.
In quell’occasione è stata scoperta una targa che riporta questa iscrizione: “In questo luogo, il 14 settembre 1992, durante un vile agguato mafioso, lo Stato ha vinto” ed è stata organizzata una conferenza per riportare alla memoria i fatti dell’epoca
Nel giorno in cui si ricorda la strage di Capaci ci piace ribadire che, oltre ogni slogan, per uscire dalla tremenda morsa della sottocultura mafiosa soltanto un’azione integrata tra politica e società civile organizzata potrà fermare l’eterna lotta tra Stato e antistato. Noi stiamo facendo la nostra parte